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    Books & Manuals

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    Home > > Books & Manuals
    • Il punto Bargello – Maria Elide Melani

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      €10,00

      Bargello is a Florentine embroidery technique born in 1400. Mostly used for the prepare seats of chairs or stools, but also to realize tapestries and cushions. It is made working for horizontal lines matching then all the other lines above and under the first one.

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    • BRODERIE SUISSE – IL RICAMO SVIZZERO IN STILE ITALIANO – MARIA CONCETTA RONCHETTI

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      €19,50

      Per le strane vie del caso e delle fortunate coincidenze, ho scoperto la Broderie Suisse durante le mie varie incursioni in internet. Questa tecnica era molto popolare negli anni '50, soprattutto negli Stati Uniti, dove però è conosciuta con il nome Chicken scratch embroidery. In Francia, invece, è conosciuta come Broderie suisse; un nome alquanto generico, considerato che “broderie” significa ricamo, ma probabilmente associato a “suisse”, voleva indicare “ricamo che si esegue in un'area alpina”, identificata con la Svizzera.

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    • RICAMO DI CASALGUIDI IERI, OGGI E DOMANI – CLUB DEL RICAMO CASALGUIDI

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      €20,00

      Questa pubblicazione rappresenta il naturale proseguimento del manuale “Ricamo a Casalguidi” in cui abbiamo trattato le nozioni tecniche basilari e fondamentali per l'esecuzione di questo particolare ricamo. E' il frutto non solo della nostra competenza e creatività ma anche di capacità e inventiva acquisite dalle nostre allieve.
      I disegni di base che abbiamo inserito facilitano la riproduzione dei ricami stessi lasciando ampio spazio alla fantasia di ciascuna ricamatrice che potrà, è quanto ci auguriamo, personalizzare gli elaborati a proprio gusto e piacere

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    • BRODERIE SUISSE – NUOVI PUNTI – Maria Concetta Ronchetti

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      €18,00

      E siamo a tre! Questa tecnica non finisce di stupirmi! Ogni volta che prendo in mano il tessuto a quadretti e comincio a ricamare i punti croce doppi, come d'incanto, mi frullano per la mente nuove combinazioni, nuovi tipi di agganci e nuove figure. Meraviglia di questa tecnica! Se nel primo libro ho presentato la mia interpretazione in bianco del punto, nel secondo ho dato colore sia ai tessuti che ai filati, ora, oltre a presentare colori di tessuti e filati nuovi, ho sperimentato nuove combinazioni di agganci che creano nuove figure: si va dalla farfallina alla stellina, dall'arabesque al chicco di riso, dal cuore alla genziana e via continuando. L'ho applicata anche in situazioni insolite, quali gli accappatoi e i bavaglini per bambini, arrivando addirittura a fare un vestitino da “Principessa”. Questo a dimostrazione che con un po' di fantasia, la Broderie suisse può essere applicata anche in situazioni inusuali o impensatamente eleganti. Sarà una sorpresa per tutte le amanti della Broderie suisse e una scoperta per chi non la conosce!

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    • Broderie suisse – FIORI E COLORI – Maria Concetta Ronchetti

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      €21,00

      E' nata una moda! Si chiama Broderie suisse. Sarà perché il quadrettato fa simpatia, sarà perché è ritornata una certa nostalgia degli anni '50, di quel calore che danno le cose fatte a mano, fatto sta che la Broderie suisse spopola fra le appassionate di ricamo. E non solo, perché anche chi non sa ricamare, può ottenere ottimi risultati e anche velocemente; inoltre si può unire e mescolare ad altre tecniche, come il patchwork. E pare che un po' di merito lo si debba al mio entusiasmo e, modestamente, anche alla mia interpretazione di questa tecnica “vintage”. Tecnica conosciuta e utilizzata soprattutto per impreziosire indumenti di uso domestico. La mia nuova interpretazione vuole uscire da questi ambiti e si avventura nei vari accessori che abbelliscono la casa: dalla tenda alla calza natalizia, dalla borsa fiorita alla chatelaine della ricamatrice. Dopo aver usato solo il bianco, nel primo libro, “Broderie suisse, il ricamo svizzero in stile italiano”, in questo ho sperimentato tessuti e filati di colori nuovi e innovativi, inventando effetti inediti e originali, con un risultato che mi sembra apprezzabile. Ho sempre inserito la scuola passo-passo con fotografie, che mi dicono chi le ha già consultate, sono chiare e comprensibili, in cui insegno la tecnica e le variazioni del punto base utilizzate in questo libro. Le combinazioni che propongo sono la mia interpretazione di questa tecnica, ma nulla vieta che la vostra fantasia ne crei delle altre. Queste sono le mie proposte che spero, vi incoraggeranno a realizzare non solo questi progetti, ma che serviranno a stimolare la creatività che c0è in voi e che possiate inventare progetti personalizzati e completamente “vostri”.

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    • ORLI – ANNA CASTAGNETTI

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      €15,00

      Il termine orlo viene così definito: da “Il Nuovo Zingarelli”: . Da il “Sabatini Coletti”: . Il termine orlo ha, inoltre, un significato un po' più ampio in quanto se eseguito con precisione definisce e arricchisce un manufatto, specie se ricamato a mano; esattamente come una bella cornice dà risalto ad un'opera pittorica. In questo manuale ho raccolto le “esercitazioni” che ho realizzato sull'argomento perché le allieve dei miei corsi di ricamo possano trarne spunto per arricchire i loro lavori.

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    • IL FILET AD AGO – MARIA LANZIANO

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      €20,00

      A partire dalla fine del 2006 si è creato un legame tra la città emiliana di Modena e il suggestivo paese lucano di Latronico. A Modena si è sviluppato Il Filet ad Ago – Farfilé come è stato chiamato – che si ispira, per tecnica e disegni, a due lavorazioni: il leggero e raffinato pizzo Puntino ad ago di Latronico e il filet tradizionale. Come tutti i merletti ad ago, la tecnica del Puntino di Latronico si basa su un nodo. In giri di andata e ritorno, mediante nodi, si formano gli archetti che costruiscono una rete. La regolarità degli archetti si ottiene utilizzando un ferretto che è un vero e proprio elemento caratterizzante. Sempre mediante un nodo si forma il pippiolino con cui si realizzano i riempimenti che, in alternanza di vuoti e pieni, costruiscono il disegno.

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    • DERUTA SFILATO – MARIA ELIDE MELANI

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      €15,00

      Tutto è cominciato alcuni anni fa con due cuscini di Mirella.
      Logori e ingialliti dal tempo, vissuti come tutti i vecchi ricami, mi hanno incuriosito per la raffinata particolare tecnica di esecuzione che non avevo mai visto.
      Come ap

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    • PUNTO COLOGNA – Marilisa Edoni

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      €15,00

      Questa pubblicazione vuole illustrare un sogno nato per condividere le sensazioni che io vivo e provo nel leggere l'operato di abili mani e di anni trascorsi a tendere punto dopo punto una tela viva, che sa di fiori, di foglie, di preghiere e magari di qualche imprecazione con l'arrivo di un nodo di un filo che avrebbe avuto, anch'esso , la sua parte di storia. Nel 1405, Cologna Veneta, territorio che segna i confini tra le province di Verona, Vicenza e Padova, dopo essere stata posseduta da varie signorie, passò al servizio della Serenissima Veneta Repubblica. All'epoca Venezia e Cologna erano legate, non solo da interessi politici e militari, ma da una via preferenziale che sfruttava la percorrenza nei due sensi il fiume Gulà: su di esso si muovevano chiatte stipate di materiali prodotti nella zona, molto noti erano i cordami colognesi prodotti dai monaci che utilizzavano la canapa locale e la sua lavorazione. Da Venezia arrivarono col tempo anche alcune persone che avevano il compito di educare le giovani donne al lavoro manuale, alla preghiera, alla meditazione e alla disciplina: erano suore cappuccine, persone dotate di genio ed arte, alcune come suor Geltrude, al secolo Cattarina d'Orio, così potenti da influenzare la vita delle persone “socialmente” impegnate. I documenti consultati, testimoniano la storia delle trasformazioni nel territorio e dell'alternarsi delle dominazioni, ma nessun manuale o testo scritto finora ha illustrato la tecnica del Punto Cologna tramandato solo oralmente dalle maestre merlettaie.

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    • IL FILET ANTICO – LILIANA BABBI CAPPELLETTI

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      €15,00

      Il ricamo su rete è una tecnica molto antica e pare nata, o rinata, nel sedicesimo secolo, dal desiderio di rendere gli ornamenti più “leggeri”, più adatti ad essere applicati su quelle belle tele bianche che a fine medioevo cominciarono ad essere in uso per confezionare la biancheria personale e della casa. L'uso della rete ricamata – elegante e tanto apprezzata da essere riprodotta nei minimi particolari in ritratti di dame e damigelle dell'epoca – segna un momento importante nella storia delle arti femminili, ovvero il passaggio dal ricamo vero e proprio al merletto. Dopo aver lavorato i candidi lini con punti a fili contati e a fili tirati, per aggiungere trasparenza alla bellezza, si passò all'applicazione diretta della rete quadra, chiamata “rete a modano” dal nome della navetta o ago con cui si esegue o, alla francese, “rete filet”. La rete, conosciuta da sempre per la pesca, venne realizzata, fin dal 1300, con materiali preziosi quali oro e perle e abbellì acconciature e abiti delle nobildonne. Probabilmente in un primo momento non aveva alcun ricamo. Non dovette tuttavia passare molto tempo prima che qualche ricamatrice fantasiosa e di buon gusto pensasse di lavorare direttamente sulle maglie. Si crearono figure geometriche e ornamentali, fogliami, animali e personaggi fantastici o mitologici. Si “scrisse” addirittura, fissando nel tempo aneddoti personali o storici. La rete venne dapprima esclusivamente costruita a mano, ma nel tempo furono proposte delle realizzazioni meccaniche, tanto che spesso si parlava di “tessuto di rete” (da non confondere con il tessuto chiamato “buratto”, da ricamarsi in maniera simile). I materiali con cui realizzare la rete sono tra i più vari: semplice cotone, lino, seta e, in tempi recenti, filati innovativi come il poliestere. Oggi certamente si trovano in commercio diverse tipologie di rete meccanica, con misure e grossezze diversificate in modo da poter eseguire ogni tipo di manufatto. Le tecniche più utilizzate fin dai secoli passati per ricamare la rete a modano sono principalmente due, il punto tela o tessuto e il punto rete o rammendo: questo tipo di lavorazione identifica “il filet antico”, argomento di questo libro.

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    • LE SFILATURE LEGATE – LILIANA BABBI CAPPELLETTI

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      €15,00

      Il tipo di ricamo comunemente definito “sfilature”, si esegue su un tessuto a cui vengono tolti (sfilati) un certo numero di fili: viene pertanto chiamato anche “ricamo su sfilato”. Appartiene alla categoria del ricamo in bianco e alla famiglia dei ricamo “a giorno”. Se ne conoscono tre tipologie, a seconda del genere di ricamo che si vuole eseguire sui fili di tessuto rimasti:

      1 sfilature a fili legati;

      2 sfilature lavorate con punti a “tessitura” (punto cordoncino, punto rammendo ecc.);

      3 sfilature a fili accavallati.

      Le spiegazioni e i grafici che troverete di seguito tratteranno principalmente delle sfilature di base e del primo gruppo descritto, ovvero delle sfilature a fili legati.

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    • IL MERLETTO VENEZIANO AD AGO – Ombretta Panese, Marialuisa Severi

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      €15,00

      Di tutti i merletti ad ago il merletto di Venezia e Burano è certamente il più complesso, ma sicuramente il più versatile, perchè rimuove le limitazioni imposte dal disegno; le forme geometriche del reticello furono la base di partenza per disegni meno schematici. E' differente da qualsiasi altro merletto ad ago perchè i contorni sono evidenziati con uno o più fili di rilievo che tracciano il disegno creando profondità, così come le ombreggiature la creano in un disegno. Nella metà del XVI secolo i disegni erano complessi, il filato era di finissimo lino, qualche volta in seta, e c'erano molte varietà di modi in cui il punto poteva essere lavorato. Non solo centri, centrini e intarsi, ma anche colli, gorgiere, guanti, cuffie, scialli, sciarpe, strascichi e interi abiti sono stati conservati nei musei del mondo. Oggi, sia per la mancanza di tempo sia perchè i sottilissimi fili non sono più reperibili, non è più possibile produrre in quantità, ma puntare sulla qualità. Non c'è età per il merletto, un disegno moderno si può lavorare bene quanto si lavorava un disegno barocco. Questo manuale è rivolto alle principianti, passo diopo passo vengono date le istruzioni per preparare la base di lavoro e per eseguire i primi punti di ghipur. Quello che viene proposto è un semplice imparaticcio, completato il quale sarete in grado di eseguire gli altri disegni che troverete alla fine del libro.

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