BRODERIE SUISSE – NUOVI PUNTI – Maria Concetta Ronchetti
€18,00Aggiungi al carrelloE siamo a tre! Questa tecnica non finisce di stupirmi! Ogni volta che prendo in mano il tessuto a quadretti e comincio a ricamare i punti croce doppi, come d'incanto, mi frullano per la mente nuove combinazioni, nuovi tipi di agganci e nuove figure. Meraviglia di questa tecnica! Se nel primo libro ho presentato la mia interpretazione in bianco del punto, nel secondo ho dato colore sia ai tessuti che ai filati, ora, oltre a presentare colori di tessuti e filati nuovi, ho sperimentato nuove combinazioni di agganci che creano nuove figure: si va dalla farfallina alla stellina, dall'arabesque al chicco di riso, dal cuore alla genziana e via continuando. L'ho applicata anche in situazioni insolite, quali gli accappatoi e i bavaglini per bambini, arrivando addirittura a fare un vestitino da « Principessa ». Questo a dimostrazione che con un po' di fantasia, la Broderie suisse può essere applicata anche in situazioni inusuali o impensatamente eleganti. Sarà una sorpresa per tutte le amanti della Broderie suisse e una scoperta per chi non la conosce!
Broderie suisse – FIORI E COLORI – Maria Concetta Ronchetti
€21,00Aggiungi al carrelloE' nata una moda! Si chiama Broderie suisse. Sarà perché il quadrettato fa simpatia, sarà perché è ritornata una certa nostalgia degli anni '50, di quel calore che danno le cose fatte a mano, fatto sta che la Broderie suisse spopola fra le appassionate di ricamo. E non solo, perché anche chi non sa ricamare, può ottenere ottimi risultati e anche velocemente; inoltre si può unire e mescolare ad altre tecniche, come il patchwork. E pare che un po' di merito lo si debba al mio entusiasmo e, modestamente, anche alla mia interpretazione di questa tecnica « vintage ». Tecnica conosciuta e utilizzata soprattutto per impreziosire indumenti di uso domestico. La mia nuova interpretazione vuole uscire da questi ambiti e si avventura nei vari accessori che abbelliscono la casa: dalla tenda alla calza natalizia, dalla borsa fiorita alla chatelaine della ricamatrice. Dopo aver usato solo il bianco, nel primo libro, « Broderie suisse, il ricamo svizzero in stile italiano », in questo ho sperimentato tessuti e filati di colori nuovi e innovativi, inventando effetti inediti e originali, con un risultato che mi sembra apprezzabile. Ho sempre inserito la scuola passo-passo con fotografie, che mi dicono chi le ha già consultate, sono chiare e comprensibili, in cui insegno la tecnica e le variazioni del punto base utilizzate in questo libro. Le combinazioni che propongo sono la mia interpretazione di questa tecnica, ma nulla vieta che la vostra fantasia ne crei delle altre. Queste sono le mie proposte che spero, vi incoraggeranno a realizzare non solo questi progetti, ma che serviranno a stimolare la creatività che c0è in voi e che possiate inventare progetti personalizzati e completamente « vostri ».
ORLI – ANNA CASTAGNETTI
€15,00Aggiungi al carrelloIl termine orlo viene così definito: da « Il Nuovo Zingarelli »: <Ripiegatura del tessuto prima di essere cucito…>. Da il « Sabatini Coletti »: <Lembo estremo di un tessuto, ripiegato e variamente rifinito per impedire le sfilacciature…>. Il termine orlo ha, inoltre, un significato un po' più ampio in quanto se eseguito con precisione definisce e arricchisce un manufatto, specie se ricamato a mano; esattamente come una bella cornice dà risalto ad un'opera pittorica. In questo manuale ho raccolto le « esercitazioni » che ho realizzato sull'argomento perché le allieve dei miei corsi di ricamo possano trarne spunto per arricchire i loro lavori.
IL FILET AD AGO – MARIA LANZIANO
€20,00Aggiungi al carrelloA partire dalla fine del 2006 si è creato un legame tra la città emiliana di Modena e il suggestivo paese lucano di Latronico. A Modena si è sviluppato Il Filet ad Ago – Farfilé come è stato chiamato – che si ispira, per tecnica e disegni, a due lavorazioni: il leggero e raffinato pizzo Puntino ad ago di Latronico e il filet tradizionale. Come tutti i merletti ad ago, la tecnica del Puntino di Latronico si basa su un nodo. In giri di andata e ritorno, mediante nodi, si formano gli archetti che costruiscono una rete. La regolarità degli archetti si ottiene utilizzando un ferretto che è un vero e proprio elemento caratterizzante. Sempre mediante un nodo si forma il pippiolino con cui si realizzano i riempimenti che, in alternanza di vuoti e pieni, costruiscono il disegno.
PUNTO COLOGNA – Marilisa Edoni
€15,00Aggiungi al carrelloQuesta pubblicazione vuole illustrare un sogno nato per condividere le sensazioni che io vivo e provo nel leggere l'operato di abili mani e di anni trascorsi a tendere punto dopo punto una tela viva, che sa di fiori, di foglie, di preghiere e magari di qualche imprecazione con l'arrivo di un nodo di un filo che avrebbe avuto, anch'esso , la sua parte di storia. Nel 1405, Cologna Veneta, territorio che segna i confini tra le province di Verona, Vicenza e Padova, dopo essere stata posseduta da varie signorie, passò al servizio della Serenissima Veneta Repubblica. All'epoca Venezia e Cologna erano legate, non solo da interessi politici e militari, ma da una via preferenziale che sfruttava la percorrenza nei due sensi il fiume Gulà: su di esso si muovevano chiatte stipate di materiali prodotti nella zona, molto noti erano i cordami colognesi prodotti dai monaci che utilizzavano la canapa locale e la sua lavorazione. Da Venezia arrivarono col tempo anche alcune persone che avevano il compito di educare le giovani donne al lavoro manuale, alla preghiera, alla meditazione e alla disciplina: erano suore cappuccine, persone dotate di genio ed arte, alcune come suor Geltrude, al secolo Cattarina d'Orio, così potenti da influenzare la vita delle persone « socialmente » impegnate. I documenti consultati, testimoniano la storia delle trasformazioni nel territorio e dell'alternarsi delle dominazioni, ma nessun manuale o testo scritto finora ha illustrato la tecnica del Punto Cologna tramandato solo oralmente dalle maestre merlettaie.
IL FILET ANTICO – LILIANA BABBI CAPPELLETTI
€15,00Aggiungi al carrelloIl ricamo su rete è una tecnica molto antica e pare nata, o rinata, nel sedicesimo secolo, dal desiderio di rendere gli ornamenti più « leggeri », più adatti ad essere applicati su quelle belle tele bianche che a fine medioevo cominciarono ad essere in uso per confezionare la biancheria personale e della casa. L'uso della rete ricamata – elegante e tanto apprezzata da essere riprodotta nei minimi particolari in ritratti di dame e damigelle dell'epoca – segna un momento importante nella storia delle arti femminili, ovvero il passaggio dal ricamo vero e proprio al merletto. Dopo aver lavorato i candidi lini con punti a fili contati e a fili tirati, per aggiungere trasparenza alla bellezza, si passò all'applicazione diretta della rete quadra, chiamata « rete a modano » dal nome della navetta o ago con cui si esegue o, alla francese, « rete filet ». La rete, conosciuta da sempre per la pesca, venne realizzata, fin dal 1300, con materiali preziosi quali oro e perle e abbellì acconciature e abiti delle nobildonne. Probabilmente in un primo momento non aveva alcun ricamo. Non dovette tuttavia passare molto tempo prima che qualche ricamatrice fantasiosa e di buon gusto pensasse di lavorare direttamente sulle maglie. Si crearono figure geometriche e ornamentali, fogliami, animali e personaggi fantastici o mitologici. Si « scrisse » addirittura, fissando nel tempo aneddoti personali o storici. La rete venne dapprima esclusivamente costruita a mano, ma nel tempo furono proposte delle realizzazioni meccaniche, tanto che spesso si parlava di « tessuto di rete » (da non confondere con il tessuto chiamato « buratto », da ricamarsi in maniera simile). I materiali con cui realizzare la rete sono tra i più vari: semplice cotone, lino, seta e, in tempi recenti, filati innovativi come il poliestere. Oggi certamente si trovano in commercio diverse tipologie di rete meccanica, con misure e grossezze diversificate in modo da poter eseguire ogni tipo di manufatto. Le tecniche più utilizzate fin dai secoli passati per ricamare la rete a modano sono principalmente due, il punto tela o tessuto e il punto rete o rammendo: questo tipo di lavorazione identifica « il filet antico », argomento di questo libro.
LE SFILATURE LEGATE – LILIANA BABBI CAPPELLETTI
€15,00Aggiungi al carrelloIl tipo di ricamo comunemente definito « sfilature », si esegue su un tessuto a cui vengono tolti (sfilati) un certo numero di fili: viene pertanto chiamato anche « ricamo su sfilato ». Appartiene alla categoria del ricamo in bianco e alla famiglia dei ricamo « a giorno ». Se ne conoscono tre tipologie, a seconda del genere di ricamo che si vuole eseguire sui fili di tessuto rimasti:
1 sfilature a fili legati;
2 sfilature lavorate con punti a « tessitura » (punto cordoncino, punto rammendo ecc.);
3 sfilature a fili accavallati.
Le spiegazioni e i grafici che troverete di seguito tratteranno principalmente delle sfilature di base e del primo gruppo descritto, ovvero delle sfilature a fili legati.
IL MERLETTO VENEZIANO AD AGO – Ombretta Panese, Marialuisa Severi
€15,00Aggiungi al carrelloDi tutti i merletti ad ago il merletto di Venezia e Burano è certamente il più complesso, ma sicuramente il più versatile, perchè rimuove le limitazioni imposte dal disegno; le forme geometriche del reticello furono la base di partenza per disegni meno schematici. E' differente da qualsiasi altro merletto ad ago perchè i contorni sono evidenziati con uno o più fili di rilievo che tracciano il disegno creando profondità, così come le ombreggiature la creano in un disegno. Nella metà del XVI secolo i disegni erano complessi, il filato era di finissimo lino, qualche volta in seta, e c'erano molte varietà di modi in cui il punto poteva essere lavorato. Non solo centri, centrini e intarsi, ma anche colli, gorgiere, guanti, cuffie, scialli, sciarpe, strascichi e interi abiti sono stati conservati nei musei del mondo. Oggi, sia per la mancanza di tempo sia perchè i sottilissimi fili non sono più reperibili, non è più possibile produrre in quantità, ma puntare sulla qualità. Non c'è età per il merletto, un disegno moderno si può lavorare bene quanto si lavorava un disegno barocco. Questo manuale è rivolto alle principianti, passo diopo passo vengono date le istruzioni per preparare la base di lavoro e per eseguire i primi punti di ghipur. Quello che viene proposto è un semplice imparaticcio, completato il quale sarete in grado di eseguire gli altri disegni che troverete alla fine del libro.
DERUTA SFILATO DUE – Maria Elide Melani
€15,00Aggiungi al carrelloLa storia dimenticata, la tradizione di ricamo perduta che ho riscoperto riprende forma e si trasforma lasciando spazio alla fantasia nel realizzare piccoli semplici capolavori. Passato il tempo di recuperare la memoria, di studiare i vecchi corredi e prendere spunto dai disegni di tanti anni fa ho sentito la necessità di dare una nuova utilità a questo ricamo. La fragile tela si intreccia con ago e filo, fedele ai motivi della tradizione, ma ecco che nascono idee e colori nuovi con inediti disegni. Borse e cuscini nei colori della primavera prendono forma insieme a piccoli lampadari, un delicato abitino fa pensare ad una grande festa, senza dimenticare il colore rosso che propone tante idee per il Natale e tante altre realizzazioni fuori della tradizione e impensabili fino a pochi anni fa. La semplicità della realizzazione si accompagna a spiegazioni e foto che illustrano le varie fasi di lavoro, per facilitare anche le ricamatrici meno esperte. Ho voluto introdurre questa pubblicazione con poche parole perché il mio intento è quello di lasciar « parlare » i ricami e gli schemi che, con un tocco personale, si potranno adattare perfettamente ad ogni ricamatrice. Buon ricamo!
NATALE CON IL CHIACCHIERINO AD AGO – ALICJA KWARTNIK
€15,00Aggiungi al carrelloQuando ero una bambina, il Natale rappresentava per me un periodo magico, pieno di meravigliosi profumi, sapori, luci e colori. Erano tempi in cui non esisteva ancora il consumismo, non mi ricordo nemmeno cosa si poteva comprare nei negozi per addobbare la casa e l'albero di Natale, credo poco. Ricordo con tanta nostalgia le ore passate con mia madre a creare addobbi per l'albero di Natale. Materiali semplici come carta, nastri, tessuti, perline e colla si trasformavano, con l'aiuto delle nostre mani, in oggetti unici e bellissimi. A quei tempi non si buttava niente, neanche una sfera rotta: ridotta in pezzettini piccoli piccoli e incollata su una superficie di un altro oggetto, gli dava luce e colore. Trasformando continuamente materiali che si avevano a disposizione, si sviluppavano la creatività e la fantasia, quei doni che abbiamo tutti quando siamo bambini e che, purtroppo, spesso perdiamo crescendo. Il libro che tenete in mano vi propone di imparare la tecnica del chiacchierino ad ago creando oggetti natalizi per addobbare la casa, l'albero di Natale o da regalare. Se durante il percorso che farete con me, vi verrà la voglia di personalizzare qualche oggetto, ne sarò felice perchè vorrà dire che, con i miei progetti, ho stimolato il vostro lato creativo. Spero che questo libro darà al chiacchierino una nuova vita. Una volta si realizzavano soprattutto centri e trine. La vita le esigenze di oggi sono diverse da allora, quindi, per non far sparire questa meravigliosa arte, dobbiamo trovarle un'altra collocazione ed usare l'antica tecnica del chiacchierino per creare oggetti che corrispondano meglio al gusto moderno. Questo è stato il mio intento e, dopo « Gioielli con il chiacchierino ad ago », vi propongo « Natale con il chiacchierino ad ago ».
BAMBOLE – LUISA DE SANTI
€15,00Aggiungi al carrelloLuisa De Santi fiber artisti e designer tessile è nata a Trieste nel 1967. Appassionata di moda, storia del costume d'arti applicate ha imparato ad utilizzare le tecniche d'aguglieria in casa da bambina. Le tecniche d'aguglieria, comunemente hobby e lavoro manuale femminile, sono il suo mezzo d'espressione: la ricerca si basa sulla sperimentazione e l'approfondimento delle potenzialità espressive di queste tecniche, specialmente nel loro utilizzo tridimensionale e performativo. Dal 1999 lavora principalmente nel campo dell'aguglieria tridimensionale e realizzando sculture morbide, bambole e toys, gioielli. Ha al suo attivo numerose mostre e progetti espositivi in Italia e all'estero. E' autrice di pubblicazioni periodiche e manualistica a tema uncinetto creativo, per le quali cura la progettazione e realizzazione dei modelli e relative spiegazioni e schemi. Le bambole e i lavori proposti in questo libro sono frutto della sperimentazione all'uso dell'uncinetto in chiave moderna: un nuovo concetto di lavoro modulare e tridimensionale.
BOLOGNA BELLA – Francesca Ghiggini
€22,00Aggiungi al carrelloLa Società Aemilia Ars, fondata a Bologna nel dicembre del 1898 per riqualificare e dare nuovo impulso alle arti decorative e alle industrie artistiche regionali, comprendeva numerosi settori di produzione, tra i quali la gioielleria. L'esame del materiale documentario contenuto nell'album 19 della donazione Cavazza al Museo della Tappezzeria « Vittorio Zironi » di Bologna, disegni, schizzi e fotografie d'epoca, ha permesso di individuare le differenti fonti di ispirazione per i disegni dei monili, i più importanti pittori del Rinascimento italiano ma anche le più aggiornate tendenze seguite dalla gioielleria francese, inglese e italiana nella seconda metà del XIX secolo e ne i primissimi anni del Novecento.
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